Com'è difficile crescere!

Vivere vuol dire crescere e crescere vuol dire evolversi, cambiare.

Nonostante ne sia consapevole, ho sempre mal digerito i cambiamenti, fin da piccola. Anche per cose che sceglievo io stessa, ma che comunque mi infondevano un’ansia a volte eccessiva, il sapere di dover prendere un bivio che non mi avrebbe permesso di tornare indietro e scegliere altro. E soprattutto che pensavo mi avrebbero cambiato nel profondo, come se fare determinate esperienze modificasse per sempre quella che ero stata fino allora.

Solo dopo ho capito che è semplicemente CRESCERE. Dovevo accettare il fatto di lasciare volare via parti di infanzia dando il benvenuto di volta in volta ad una nuova me stessa. Ho capito che io ero sempre io, qualunque “forma” avessi avuto ed ho imparato a gestire meglio questa sensazione. Ma ciò che non avevo però considerato è che la stessa confusione l’avrei rivissuta su altri…

Il lupo perde il pelo ma non il vizio...

Lo sapevo...
Sono proprio irrecuperabile! Mi ero ripromessa di scrivere (almeno) ogni tanto e invece il tempo è passato e non ho più pubblicato nemmeno un post.
E sì che ne avrei di cose da scrivere, ho persino cominciato decine di post, ma sono ancora tutti in bozza non completi.
Più vado avanti e più mi rendo conto che non appuntandomi i piccoli e grandi avvenimenti quotidiani, mi stanno sfuggendo pezzetti di ricordi, di emozioni, di vita. E me ne accorgo solo quando per qualche fortuito motivo (una foto, un appunto, un racconto di qualcun altro) mi ritornano in mente e mi dico "Caspita, questo lo avevo proprio dimenticato!".
Devo impegnarmi di più... ma non ci riesco. Uffa!!!

Potere dell'organizzazione... vieni a me!

Chiudo gli occhi e spero che la trasformazione un giorno si compia! U_U

Di topi e figurine

A volte non ci rendiamo conto di cosa e quanto ci possa essere dietro a ciò di cui sentiamo parlare e spariamo commenti e giudizi che, se sapessimo tutta la situazione, non ci permetteremmo mai di fare...

Io personalmente, da persona introversa abituata ad ascoltare tanto e parlare poco, ho avuto quindi la possibilità di osservare molto e riflettere prima di dire qualcosa (forse a volte anche troppo), imparando ad evitare di criticare, o al contrario giustificare, senza conoscere la realtà dei fatti.

Che poi è un'utopia conoscerla davvero fino in fondo e come dice un detto pellerossa "Prima di giudicare un uomo cammina per tre lune nei suoi mocassini".

Ma stavolta ci sono cascata anche io, anche se solo con il pensiero...

"Rimedi" alternativi

Noto che Grande si strofina insistentemente gli occhi. Lo guardo più attentamente e vedo che ha gli occhi arrossati e lucidi. Avrà pianto per qualcosa? Avrà qualcosa negli occhi? Umh.. no. La parte bianca dell'occhio è troppo rossa... Gli controllo l'interno delle palpebre: sono ancora più rosse ed in più sono presenti secrezioni mucose giallastre.

Primi pensieri del mattino

Le occasioni in cui la mattina ci svegliamo e siamo tutti sono poche.
Innanzi tutto il lavoro, a volte per Papà sabato compreso. In più Piccolo spesso si ammala, quindi a casa rimane solo Mamma Disorganizzata o Papà che si alternano. Quindi Piccolo, quando non va all’asilo, non sa mai chi rimane in casa, e il suo primo pensiero dopo il buongiorno è “Mamma (o Papà) dov’è?”. La maggior parte delle volte la risposta è sempre la stessa “Non c’è, è al lavoro”...

Confusione geografica

Di nuovo in auto, di ritorno dall'asilo...
Bimbo Grande: «Mamma, stamani la maestra A. ci ha parlato della sua famiglia...»
Mamma Disorganizzata: «Interessante... E cosa vi ha raccontato?»

Dal produttore al consumatore

Domenica mattina, giornata primaverile con un bel sole tiepido.
Sapendo della passione dei bimbi per la vita da fattoria e in particolar modo per trattori e ruspe decidiamo di andare a visitare una fiera agricola con esposizione, oltre che di animali, anche di trattori e mezzi agricoli sia nuovi che d'epoca.
Non rimane che comunicarlo ai bimbi...

Toglietemi tutto ma non...

 

In auto, durante il ritorno dall'asilo verso casa.
Bimbo Grande: «Papà, hai messo l'allarme a casa quando sei uscito?»

Primo post e primo compli-blog!

Eccomi qua, dopo tanto pensare, al mio primo post. Primo post del mio timido primo blog che paradossalmente festeggia proprio oggi il primo compleanno. Proprio così perchè ho creato questo blog proprio un anno fà ed è rimasto silenzioso e immobile nel mare del web con solo il suo titolo.

E silenzioso è stato per molto tempo anche il desiderio di scrivere un blog. Perchè non sapevo nemmeno da che parte cominciare, se sarei stata capace di portarlo avanti, non avevo la minima idea di come chiamarlo, l’argomento di cui trattare, ma soprattutto non capivo il perchè mi piacesse l’idea stessa di aprire un blog... Poi piano piano ho cominciato a fare chiarezza nella mia testa.